Milano, 1952 - 2004
Bruno Rainaldi ha diretto a Milano il primo High-Tech di Corso di Porta Ticinese. Ha affiancato Maddalena De Padova nello storico showroom di corso Venezia, quindi ha lavorato a fianco di Enrico Baleri, come socio della Baleri & Associati, nella definizione di strategie di comunicazione per aziende e punti vendita di design.
Ha fondato Studio Rari – di cui è stato l’anima e il direttore creativo – e ha avviato le prime collaborazioni come direttore artistico/designer con diverse aziende del design Italiano tra cui Alivar, MDF, Mussi Italy, Sintesi. Poi Terzani, Slamp, Casprini, Annibale Colombo, Bilumen, Davide Medri, Opinion Ciatti e Dilmos. Con una profonda conoscenza del mercato, una grande passione per le arti figurative e un prezioso talento per le associazioni trasversali maturate nel corso degli anni, Bruno Rainaldi ha legato definitivamente la sua professionalità al mondo del progetto.
Nel 2002 ha inaugurato con Marta Giardini Entratalibera, uno specialissimo spazio milanese dove esporre i suoi progetti e una selezione di oggetti. Ha inoltre disegnato librerie, tavoli, sedie, divani, poltrone, letti, accessori e illuminazioni. Un universo di oggetti intensi e iconici che non rispecchiano una coerenza stilistica, piuttosto il senso vero del design industriale: produrre giusti oggetti per giusti usi. Se qualcosa li accomuna è l’essenzialità del disegno, la libertà d'utilizzo, la versatilità compositiva.
Nel 2004 l’associazione ADI ha premato Bruno Rainaldi con il prestigioso Compasso d’Oro per la libreria verticale Ptolomeo.
Con ironia, Bruno Rainaldi amava definire sé stesso un “designer da marciapiede” e il proprio stile “caoticamente rigoroso”.